venerdì 29 Marzo 2024

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Sensori per abbattere il traffico e l’inquinamento? Al via la sperimentazione a Roma

Le smart city diventeranno presto realtà. L’integrazione tra mobilità intelligente, sostenibilità e gestione dei servizi è un momento chiave per organizzare le città del futuro. E a Roma si fanno le prime prove tecniche di questo piano integrato.

Tre sperimentazioni, dal mese di giugno, avranno come obiettivo la riduzione degli ingorghi, degli incidenti e dell’affollamento sui mezzi pubblici.

Parcheggi rapidi, sicuri e green 

Lo scopo primario è quello di realizzare un sistema di parcheggio intelligente: il sensore controlla l’area ed è preparato per identificare un parcheggio libero, comunicando le coordinate al sistema. Gli automobilisti, collegati a una mappa aggiornata in tempo reale attraverso un’app, possono così dirigersi verso il luogo segnalato, risparmiando tempo e inquinando meno.

Un servizio pubblico più efficiente 

Ulteriore obiettivo è l’ottimizzazione della capacità della rete di trasporto pubblico. Pensiline smart in grado di controllare il flusso di passeggeri possono favorire una migliore pianificazione del servizio e una gestione più accurata dei costi.

Strisce pedonali intelligenti

Infine, i sensori permetteranno l’attivazione di un sistema di alert in corrispondenza degli attraversamenti pedonali per aumentare la sicurezza di pedoni e conducenti, tramite un impianto di illuminazione smart a pavimento che aumenti la visibilità dei primi.

Come funzionano questi sensori?

La sperimentazione, affidata ai sensori d’immagine IMX500 di Sony, si basa sui principi dell’edge AI computing, una modalità che porta l’intelligenza artificiale il più vicino possibile alla fonte dei dati che essa deve processare.

Questi nuovi sensori presentano una configurazione a strati formata da un chip pixel e da un chip logico, dove sono integrate le funzioni dedicate all’intelligenza artificiale. 

I chip possono inoltre essere programmati con più modelli di IA per svolgere compiti diversi. Ciò significa, inoltre, che i sensori possono essere riprogrammati in qualsiasi momento con un nuovo modello di IA per attivare nuove funzionalità senza bisogno di sostituzioni.

Fonti: la Stampa, Ansa

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