mercoledì 24 Aprile 2024

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Cos’è l’Industrial Internet of Things? Come trasforma la realtà delle imprese?

Di cosa si tratta?

L’I-IoT rappresenta l’applicazione dell’Internet of Things (IoT) nel mondo industriale e una delle tecnologie primarie dell’Industria 4.0.

Tale soluzione si fonda sull’acquisizione di una contropartita digitale di un oggetto fisico. Alla base dell’I-IoT vi sono oggetti intelligenti, capaci di identificazione, localizzazione, diagnosi di stato, acquisizione, elaborazione, attuazione e comunicazione di dati, e reti intelligenti.

Le applicazioni IoT al mondo industriale favoriscono l’efficienza e la sicurezza della produzione, stimolando la cooperazione e l’interconnessione tra le varie risorse.

Le imprese dotate di dispositivi intelligenti possono ottimizzare i propri sistemi e anticipare i malfunzionamenti, riducendo tempi e costi legati ai fermi macchina.   

Quali sono le sue applicazioni?

Gli ambiti di impiego dell’Industrial IoT sono:

  • Smart Factory: coinvolge diversi aspetti della produzione, dal controllo dell’avanzamento alla sicurezza dei lavoratori, dalla manutenzione alla movimentazione, passando per il controllo qualità e la gestione degli scarti;
  • Smart Logistics: consente il monitoraggio e la tracciabilità della filiera, la gestione della sicurezza in poli logistici complessi e la gestione delle flotte;
  • Smart Lifecycle: favorisce il miglioramento del processo di sviluppo dei prodotti, attraverso la gestione dell’intero ciclo di vita in modo digitale e interconnesso.

I dati dell’I-IoT nel 2020

L’industrial IoT è in continua crescita e, sebbene resti importante, il divario tra grandi aziende e PMI, in termini di innovazione industriale 4.0, si sta riducendo

L’Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano riporta infatti i seguenti risultati nazionali per il 2020. Il 94% delle grandi aziende campionate conosce le soluzioni IoT e il 68% ha avviato almeno un progetto. Per quanto riguarda le PMI i dati scendono al 41% per la conoscenza e al 29% per l’applicazione.
Rispetto al 2019, come si anticipava, il gap tra le due realtà è diminuito del 5% per il primo dato e del 6% per il secondo. 

Le soluzioni più diffuse riguardano l’ambito della Smart Factory (66% dei casi), soprattutto per il controllo in real time della produzione e dei consumi energetici. Segue la Smart Logistics (27%), guidata dalla tracciabilità dei beni. Chiude invece lo Smart Lifecycle (7%) per l’aggiornamento dei prodotti.

Tra presente e futuro

L’emergenza dettata dalla pandemia non ha interrotto la crescita dell’I-IoT. Le imprese non si limitano più ad acquistare il solo hardware, si avvalgono anzi della possibilità di ottenere servizi aggiuntivi, siano essi di tipo informativo o legati all’energy management. 

Per proseguire in questa direzione occorrerà però un importante contributo in termini di investimenti e formazione per riuscire ad analizzare, gestire e valorizzare appieno i dati raccolti da impianti e macchinari connessi. 

Fonti: InMotion, Osservatori.net

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