L’emergenza legata al Coronavirus ha reso evidente la necessità delle nuove tecnologie per la raccolta dei dati, il monitoraggio e la condivisione in ambito sanitario.
La situazione critica vissuta dagli ospedali nel contesto pandemico può in parte essere ammortizzata grazie all’impiego di tecniche informatiche che tutelino la salute del paziente in modo preventivo.
Diagnosi precoce e intelligenza artificiale
Giulio Guagliumi, direttore della Diagnostica interventistica dell’Asst Papa Giovanni XXIII di Bergamo, condivide il dolore per i pazienti cardiopatici urgenti che sono rimasti a casa o sono arrivati con eccessivo ritardo a causa della difficoltà di accesso agli ospedali nei primi mesi della pandemia.
Un’esperienza da non ripetere. “Nuovi strumenti semplici, basati sull’intelligenza artificiale, possono facilitare la diagnosi precoce e permettere di intervenire prima che il cuore sia danneggiato”.
Controllo a distanza grazie ai sensori
La vera sfida è dunque quella di combinare il mondo della medicina con quello delle telecomunicazioni. L’aumento dei dati a disposizione dei dottori rappresenta un aiuto cruciale nella diagnosi e nel controllo a distanza del paziente.
L’impiego di sensori sempre più piccoli e meno invasivi garantisce la trasmissione a distanza, in modo pressoché continuo, di molteplici parametri: pressione arteriosa, frequenza dei battiti, aritmie, livello di ossigenazione nel sangue…
Immagini accurate per dispositivi personalizzati
Ad essi si associano anche immagini rapide e precise. Prosegue Guagliumi: “Esse ci permettono di navigare all’interno del cuore con una visione tridimensionale, di pianificare e condurre interventi con la massima accuratezza”.
Ciò consentirà di personalizzare il dispositivo medico secondo le caratteristiche e le necessità del paziente.
L’IA per la misurazione del calcio nelle coronarie
Queste tecnologie consentono di intervenire in modo mirato, sostituendo soluzioni arretrate, che non garantiscono risultati sicuri.
Oggi, per esempio, è possibile colorare il calcio nelle coronarie con immagini dettagliate e capire attraverso l’intelligenza artificiale come trattarlo.
Guagliumi sottolinea con orgoglio che “il programma di intelligenza artificiale che visualizza e misura il calcio nelle coronarie è installato in anteprima proprio all’ospedale Papa Giovanni di Bergamo”.
Interventi di precisione
Visori olografici, immagini in 3D e ad alta risoluzione, dispositivi wearable e realtà aumentata giocano un ruolo di primo piano in questo settore.
E gli interventi cambiano. Al posto del palloncino per permettere l’espansione degli stent vengono oggi utilizzate piccole frese che smerigliano il calcio o onde d’urto che creano delle microfratture. Parliamo di operazioni effettuate in dimensioni microscopiche, all’interno di vasi che misurano circa un paio di millimetri.
Il futuro della cardiologia
La vasta disponibilità di dati e la capacità di calcolo stanno notevolmente ampliando le conoscenze mediche e costituiscono un’enorme opportunità per sviluppare trattamenti di cura innovativi.
Ma, ad oggi, l’obiettivo della medicina è anche quello di comunicare le informazioni in modo semplice, diretto ed efficace. In questo senso, le immagini e gli strumenti di realtà aumentata possono rappresentare una soluzione più tangibile e convincente per il paziente.
Fonte: L’Eco di Bergamo
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