Il benessere di studenti e insegnanti in aula è indispensabile e così, di conseguenza, diventa attività indispensabile anche misurare la qualità dell’aria, specialmente nell’ottica del ritorno a una normale vita scolastica che tenga conto del Covid-19. Non è l’opinione di genitori apprensivi bensì dell’ISS – Istituto Superiore di Sanità che nella propria documentazione sul tema specifico indica la qualità dell’aria indoor come fondamentale per la tutela della salute di cittadini e lavoratori. Analoghe indicazioni sono contenute nelle recenti linee guida della Federation of European Heating, Ventilation and Air Conditioning Associations (Rehva) e forniscono ulteriori indicazioni da cui emerge l’importanza del monitoraggio di parametri quali CO2, temperatura e umidità relativa dell’aria, per limitare la diffusione del Covid-19.
Nuovi sensori saranno pertanto nuovi sensori appositi quelli che rileveranno la concentrazione di anidride carbonica, l’umidità relativa, la temperatura dell’aria e naturalmente la presenza in essa di composti organici volatili, ovvero i principali parametri rappresentativi dell’aria che si respira in aula. In conseguenza di queste rilevazioni si attiveranno degli appositi segnali acustici – ma volendo anche visi su un apposito monitor – e il sensore ci avviserà di quando è il momento di cambiare l’aria.
Un’attività “normale” e quotidiana, che si realizza tramite la semplice apertura delle finestre, potrà essere attivata non più casualmente o secondo la percezione individuale ma tramite una più sofisticata modalità integrata che potrà consentire anche autonomamente il sistema di ventilazione al quale i sensori possono essere direttamente connessi.