La manutenzione ha da sempre rappresentato un momento chiave per un corretto ed efficiente funzionamento dei processi industriali. Se in passato questa mansione era svolta dai supervisori che camminavano vicino alla linea di produzione per osservare gli operatori e le macchine, ora è la tecnologia ad assolvere il compito. In particolare, si parla oggi di condition monitoring.
La soluzione ai guasti
Ogni interruzione imprevista della produzione, dovuta a guasti ai macchinari, pesa in modo significativo sulla produttività, sulla competitività, sui ricavi e i costi dell’azienda. Per tale ragione si ricercano continuamente metodologie capaci di eliminare i guasti, contenendo nel contempo i costi di manutenzione.
È in questo contesto che si sviluppa il condition monitoring, il processo di monitoraggio di parametri che ottimizza la sicurezza operativa e l’efficienza di macchine e impianti.
Parametri e migliorie
Ma quali parametri devono essere presi in considerazione? Innanzitutto la vibrazione, la temperatura, la pressione, lo stato di corrosione delle parti meccaniche e il consumo medio. Variazioni significative di questi dati potrebbero infatti identificare un problema imminente.
Tale tecnologia consente anche il monitoraggio delle prestazioni dell’attrezzatura nell’ambiente in cui opera, in modo tale da creare un ambiente più favorevole in chiave produttività e da apportare modifiche e aggiornamenti alle macchine.
Le tecnologie alla base del condition monitoring
Il condition monitoring si avvale di due macro tecnologie, una installata a bordo macchina, l’altra collegata con una piattaforma web. La prima è formata da sensori IoT, che catturano i dati di funzionamento del macchinario. La seconda elabora i dati in un ambiente edge o cloud per poi restituirli in forma di insight, i quali corrispondono ai parametri elencati in precedenza.
Grazie al condition monitoring viene eliminato il bisogno di prossimità: su dashboard, accessibili tramite desktop o tablet, è infatti possibile consultare gli indicatori che si considerano rilevanti per il monitoraggio di ogni impianto dello stabilimento. I software di condition monitoring, incrociando le anomalie eventualmente rilevate con i dati storici e opportuni algoritmi di machine learning, sono in grado di stimare l’autonomia rimanente della macchina, individuando anche la probabilità di guasti o veri e propri stop.
I benefici
Un corretto condition monitoring aiuta le aziende a:
- ridurre i costi di riparazione e di manutenzione
- aumentare la vita delle macchine
- aumentare la sicurezza del personale
- aumentare le entrate e il profitto.
Il valore aggiunto della manutenzione predittiva
I vantaggi del condition monitoring riflettono, inoltre, lo scarto tra la manutenzione predittiva e la classica manutenzione preventiva. La seconda consiste in una serie di interventi pianificati che necessitano di fermo macchina per essere eseguiti. La manutenzione predittiva, integrata a quella preventiva, avvalendosi dei dati raccolti con gli strumenti e le piattaforme di condition monitoring, permette una misurazione ininterrotta dei parametri, allertando l’operatore qualora uno di questi parametri presenti una difformità rispetto agli standard. Ne derivano gli indubbi vantaggi della predictive maintenance, che vanno dalla riduzione degli imprevisti alla diminuzione dei tempi di arresto, dalla celerità degli interventi al risparmio dei costi per attività manutentive svolte successivamente all’evento.
Ambiti applicativi
Va precisato, infine, come il condition monitoring non sia più circoscritto all’ambito industriale/ manifatturiero. Applicazioni di monitoraggio delle condizioni sono oggi utilizzate in ambito edilizio, infrastrutturale, portuale, aerospaziale, estrattivo, logistico, energetico e dei trasporti. Una tecnologia multisettoriale e imprescindibile per il pieno successo della transizione digitale.
Fonti: internet4things.it, lumi4innovation.it, exorint.com
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