Riconvertire siti e infrastrutture votati storicamente agli idrocarburi. Come? Impiegando l’energia del sole, del vento e del mare.
L’integrazione di tecnologie green offshore
Questo è l’obiettivo della nuova tecnologia sviluppata da Saipem: SUISO, il cui marchio è stato depositato presso l’Ufficio dell’Unione Europea per la Proprietà Intellettuale.
Il sistema riesce a sfruttare le fonti rinnovabili marine, attraverso un approccio ibrido che associa svariate tecnologie pulite offshore.
SUISO integra infatti diversi impianti: l’eolico galleggiante, il fotovoltaico flottante e i dispositivi di sfruttamento del moto marino, per produrre elettricità a zero emissioni.
Il ruolo dell’elettrolizzatore
L’elettricità va quindi ad alimentare degli elettrolizzatori, installati sulle preesistenti piattaforme oil&gas, giunte alla fine del loro ciclo di vita. L’elettrolizzatore consente così di rompere le molecole dell’acqua separando l’idrogeno dall’ossigeno.
Grazie a questa operazione, l’idrogeno verde generato sarà inviato alla sua destinazione finale. L’ossigeno potrà invece essere utilizzato in loco o altrove per attività come l’acquacoltura o la produzione di biomassa algale.
Il progetto AGNES
Questo vero e proprio ecosistema tecnologico è adattabile a numerose tipologie di siti marini.
E SUISO prepara il suo esordio all’interno del progetto AGNES, l’innovativo hub energetico a 20 km dalla costa di Ravenna. L’iniziativa si propone di generare quattromila tonnellate di idrogeno l’anno, attraverso 65 turbine galleggianti da 520 MW e 100 MW di pannelli fotovoltaici flottanti.
Fonte: Rinnovabili.it
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