Torniamo ad occuparci di fotonica, la branca dell’ottica classificata come tecnologia abilitante fondamentale dalla Commissione europea.
Ricapitolando, la fotonica è una tecnologia analoga all’elettronica, ma si differenzia da essa poiché, al posto degli elettroni, sfrutta i fotoni per manipolare le comunicazioni.
Un mondo integrato e connesso
La fotonica si occupa principalmente di due ambiti: quello della comunicazione e quello della sensoristica. Due campi che contraddistinguono quasi tutte le applicazioni che ci circondano. Il mondo in cui viviamo è, infatti, sempre più integrato. Assistiamo pertanto all’avanzamento delle necessità di connettività in ogni settore, dalla medicina al monitoraggio ambientale, dall’automotive all’aerospazio, fino all’agricoltura.
Il ruolo della sensoristica
Prossimamente, attraverso il 6G, si realizzerà un modello in cui le persone saranno connesse alle macchine e le macchine tra di loro. Tutto ciò modificherà notevolmente l’ambiente industriale. Ma, per ottenere questo risultato, non si potrà prescindere dallo sviluppo della sensoristica. I sensori, infatti, si occupano di trasformare in dati digitali i dati forniti dall’ambiente: la temperatura, la posizione di un oggetto rispetto ad un altro, il livello di stress meccanico.
Tipologie di sensori
In particolare, i sensori basati sulla fotonica possono essere di due tipi:
– distribuiti, basati sulla fibra ottica che permette di monitorare i parametri lungo tutta la sua estensione;
– puntuali, funzionano come i radar, attraverso cioè impulsi di luce che colpiscono l’oggetto e rimandano indietro una parte di quella stessa luce, che fornisce un’immagine ricca di informazioni.
Applicazioni e nuovi sviluppi
Ma i sensori non sono l’unica applicazione della fotonica. Quest’ultima sfrutta infatti la tecnologia della luce per compiere delle azioni, come effettuare tagli di precisione, utili in due settori diversi, in cui domina però la precisione, come la medicina e la metallurgia.
Va comunque sottolineato che, nella maggior parte dei campi, ad eccezione delle comunicazioni, la fotonica risulta ancora in fase di prototipazione.
Il futuro è la miniaturizzazione
Come raggiungere, dunque, lo scopo di una più larga diffusione? Da un lato diffondendo informazioni sulla fotonica e formando il personale nelle aziende, dall’altro rendendo tale tecnologia accessibile. Si deve soprattutto convogliare l’attenzione sulla fotonica miniaturizzata: il futuro di tale disciplina risiede infatti nel passaggio da componenti voluminosi come scatole a circuiti integrati, su minuscoli pezzi di silicio o altri materiali ecosostenibili.
20 milioni per la ricerca
Da queste riflessioni nasce il progetto PhotonHub Europe, finanziato da Horizon 2020, il programma creato dalla Commissione europea per promuovere la ricerca e l’innovazione. Il progetto, del valore di circa 20 milioni di euro, coinvolge una cinquantina di partner in tutta Europa, allo scopo, tutt’altro che semplice, di avvicinare ricerca, istituzioni e mondo industriale alle applicazioni della fotonica.
Fonte: europa.today.it
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