Il principale vantaggio SPAD riguarda l’acquisizione di mappe spaziali 3D e visori XR
Nel campo delle immagini, i sensori CMOS (Complementary Metal Oxide Semiconductor) sono sensori di immagine che convertono la luce in segnali elettrici di tipo analogico raccolti dai fotodiodi. I sensori ricevono fotoni e convertono ciascuno di essi in un singolo elettrone. L’insieme degli elettroni raccolti viene utilizzato per capire quanta luce colpisce ogni pixel del sensore nel corso di un’esposizione.
Nei sensori SPAD (Single Photon Avalanche Diode) invece, ogni fotodiodo, quando riceve un singolo fotone di luce in ingresso, è in grado di trasformare questo fotone in una “valanga” (avalanche) di elettroni per creare un unico grande segnale. Questa particolarità consente di avere una maggiore sensibilità in fotografia ma, al di fuori di questa, anche di misurare le distanze in modo accurato.
I sensori di immagine SPAD possono quindi essere installati su vari dispositivi per misurare con straordinaria precisione le informazioni di profondità, comprese le distanze che producono le mappe 3D degli oggetti, anche in ambienti bui. L’utilizzo si può applicare ai veicoli a guida autonoma ma anche nell’acquisizione delle mappe spaziali 3D dei visori XR, che possono così diventare molto più precisi.