domenica 22 Dicembre 2024

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Cosa sono i cobot? Perché interpretano perfettamente le esigenze delle PMI?

I Cobot, o robot collaborativi, rappresentano l’ultima frontiera della robotica nell’industria manifatturiera. 
La fabbricazione simultanea di prodotti diversi ha infatti richiesto la realizzazione di robot sempre più flessibili, in grado di adattarsi alle moderne catene di montaggio.

I cobot si avvalgono di visione artificiale e sensoristica avanzata, elementi fondativi della Quarta Rivoluzione Industriale, più facilmente conosciuta come Industria 4.0.

La struttura del cobot

Si tratta dunque di un nuovo tipo di macchine utensili sempre più smart, che sfruttano le tecnologie di machine learning. I cobot sono dotati di un sistema di controllo basato su microcontrollori e microprocessori, software e sensori sofisticati.

Essi hanno normalmente la forma di un braccio robotico, dispongono di un basamento e di un insieme di segmenti uniti da articolazioni motorizzate (gli assi). Infine presentano una testa, collocata sull’ultimo segmento, che consente il montaggio di diversi tipi di utensili.

La differenza con i robot industriali

Così descritto il cobot può ricordare un braccio robotico industriale rimpicciolito. Ma non dobbiamo cadere in errore. La meccanica e l’elettronica del cobot sono infatti molto diverse, poiché tali macchine sono progettate per lavorare al fianco o in collaborazione con l’uomo

Questa operazione è favorita dall’impiego di sensori che riescono a comprendere la posizione e l’attività degli operatori. Di conseguenza il robot collaborativo adatta velocità e forza di trazione sugli assi per non costituire un pericolo.

Il servizio alle PMI

Come si anticipava, i cobot risultano adatti in contesti produttivi articolati e variabili. Per questo si rivelano particolarmente indicati per le piccole e medie imprese, dove si verifica un continuo riadattamento dei processi di lavorazione.

I vantaggi rappresentati dai cobot per le PMI sono principalmente due: il costo, estremamente basso a confronto con i robot industriali, e l’interfaccia utente. I robot collaborativi sono infatti dotati di applicazioni software molto intuitive e user-friendly per la programmazione e il controllo. 

È inoltre possibile e semplice addestrare il cobot a riconoscere oggetti, colori, forme e persino comandi vocali. 

Le applicazioni dei cobot

I robot collaborativi eseguono operazioni di pick & place, inscatolamento e confezione di pallet, manipolazione di prodotti per controllo qualità e, più in generale, applicazioni che concernono l’asservimento macchine, la saldatura, la rimozione di materia e l’assemblaggio collaborativo.

Il sodalizio con la stampa 3D

La possibilità di abbinare robotica collaborativa e stampa 3D, finalizzata alla fabbricazione di accessori EOAT, segna un incredibile vantaggio per le PMI. Modellazione 3D e fabbricazione additiva permettono infatti di realizzare nuovi utensili capaci di rispondere positivamente a nuovi cicli produttivi, rimarcando la flessibilità dei cobot. 

E i robot collaborativi non sono “nemici” degli operai. L’introduzione della robotica collaborativa non pesa infatti sui posti di lavoro, al contrario stimola una riorganizzazione dei processi produttivi che è sinonimo di crescita aziendale e incremento delle assunzioni.

Fonte: Agenda Digitale

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