mercoledì 30 Ottobre 2024

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Covid: la speranza viene (anche) dal test al grafene

Nella guerra contro il virus pandemico, una parte importante è attualmente svolta dai test di rilevamento di positività. Le tecnologie di test per Covid-19 impiegano spesso ore o addirittura giorni per produrre risultati e utilizzano apparecchiature costose e complicate. Tramite una innovativa piattaforma di telemedicina pare si possano ottenere informazioni sull’infezione rilevando tre tipi di dati con un unico sensore. Si tratta di un innovativo sensore di grafene grazie al quale in appena pochi minuti, sarebbe dunque possibile controllare simultaneamente vari livelli, in modo da avere un quadro completo dell’infezione, inclusa l’infezione precoce, l’immunità e la gravità.

Il condizionale è d’obbligo, ma lo strumento esiste.

E’ realizzabile in modo economico perché un foglio di plastica inciso con laser genera una struttura in grafene 3D con minuscoli pori ovvero una grande quantità di superficie sul sensore. Ciò lo rende abbastanza sensibile da poter rilevare con elevata precisione composti che sono presenti solo in quantità molto piccole. In questo sensore, le strutture di grafene sono accoppiate con anticorpi, molecole del sistema immunitario sensibili a proteine ​​specifiche, come quelle sulla superficie di un virus COVID, per esempio.

Finora, il dispositivo è stato testato solo in laboratorio con un piccolo numero di campioni di sangue e saliva ottenuti per scopi di ricerca medica da individui che sono risultati positivi o negativi per Covid-19. Sebbene i risultati preliminari indichino che il sensore è estremamente accurato, è tuttavia necessario eseguire un test su scala più ampia con pazienti del mondo reale piuttosto che campioni di laboratorioper determinarne definitivamente l’accuratezza.

Con lo studio pilota ora completato, si prevede di testare la durata dei sensori con un uso regolare e di iniziare a testarli con pazienti Covid-19ospedalizzati. Dopo i test in ospedale, si vorrebbe studiare l’idoneità dei test per l’uso domiciliare. Dopo i test, il dispositivo dovrà ricevere l’approvazione normativa prima di essere disponibile per un uso diffuso a casa.

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