venerdì 22 Novembre 2024

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Manometri per l’idrogeno: sfide e soluzioni per la misurazione sicura della pressione

Il ruolo dei manometri risulta cruciale durante la produzione, lo stoccaggio, il trasporto e l’utilizzo dell’idrogeno

In quasi tutte le applicazioni, questo strumento si occupa di monitorare la pressione nei punti di misura che richiedono indicazioni locali, indipendenti dall’energia esterna, o che fungono da backup per i sistemi elettronici. 

Considerando l’idrogeno come una fonte energetica alternativa nella lotta al cambiamento climatico, presenta un notevole potenziale per il futuro, ma al contempo pone alcune sfide per la tecnologia di misurazione.

Cosa implica questo per l’uso dei manometri?

L’idrogeno è una molecola molto piccola e, grazie a questa sua particolarità, ha la capacità di penetrare rapidamente in molti materiali (permeazione) o causare l’infragilimento. 

A causa di questo, i manometri realizzati in acciaio inox con parti in acciaio 316L sono particolarmente adatti per le applicazioni che coinvolgono l’idrogeno, soprattutto in condizioni di alte pressioni. 

Ad esempio, i modelli WIKA 23×30 e 23×50 sono progettati specificamente per queste situazioni. Ciò è possibile perché gli acciai austenitici selezionati, come il 316L, sono resistenti all’infragilimento causato dall’idrogeno.

Nel manometro, la permeazione dell’idrogeno gioca un ruolo minore, a differenza degli strumenti elettronici per la misura di pressione o di separatori a membrana, dove l’idrogeno che si diffonde può falsare il risultato della misura

Gli effetti dell’aria possono essere prevenuti tramite l’uso dei manometri che sfruttano il principio di misurazione. Tuttavia, se l’idrogeno permea per un lungo periodo di tempo, può fuoriuscire attraverso l’elemento di misura nella custodia del manometro. 

A causa della struttura della custodia, che comprende componenti in plastica e altri elementi, durante il normale funzionamento si verifica un’equalizzazione della concentrazione. Pertanto, è sempre consigliabile utilizzare il manometro in un ambiente ben ventilato.
Nella maggior parte delle applicazioni, l’H2 è presente in forma gassosa ed è solitamente esposto a pressioni comprese tra 60 bar e 1.000 bar.

La soluzione di WIKA

Per il tipo di applicazioni che comprendono l’idrogeno, WIKA raccomanda il modello 23×30 (232.30 o 233.30) come prima scelta, offrendo il massimo livello di sicurezza, e cioé S3. Questo strumento è caratterizzato da una custodia trasparente e infrangibile, una solida parete che separa il sistema di misurazione dal quadrante e una parete posteriore che può essere sganciata. 

In caso di guasto, i componenti o il fluido fuoriescono solo attraverso la parte posteriore della custodia, garantendo la protezione del personale operativo che si trova nella parte anteriore.

Oltre alla versione senza oli e grassi, WIKA offre anche una versione opzionale del manometro conforme agli standard ATEX. Questa versione è adatta per l’uso in ambienti in cui vi è il rischio di esplosione a causa dell’elevata infiammabilità di alcune miscele di idrogeno. Ciò significa che i manometri ATEX possono essere impiegati in modo sicuro anche in quei luoghi di misura soggetti a tali rischi.

Per maggiori informazioni, consulta il sito di WIKA!

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